Racconta

  • FARE COMUNITÀ: un piccolo resoconto

    30/09/2018

    Domenica 30 settembre –una bella giornata autunnale di sole in Valtiberina– si è svolta presso le Comunità Ospitali d’Italia la terza GIORNATA NAZIONALE DEI BORGHI AUTENTICI D’ITALIA, manifestazione tematizzata secondo una comune linea guida: "Cibo e vino: orgoglio di Comunità".

    Il borgo di Monte Santa Maria Tiberina (PG), si è fatto teatro di eventi legati alla cultura delle tipicità enogastronomiche locali: numerosi sono stati gli “attori” della manifestazione, tra i quali:

    • I ragazzi dell’istituto alberghiero “Felice Cavallotti” di Città di Castello (PG) che, durante una interessante sessione di show cooking hanno illustrato, portando a conoscenza degli astanti, una ricetta tipica della cucina “povera” di un tempo: il CAPOGATTO, piatto di “recupero” costituito da una minestra di grani con aggiunta di parti grasse per insaporire, al quale è stato dato un nuovo aspetto grazie ad una rinnovata chiave di lettura culinaria, facendone un piatto al passo con i tempi e con le attuali ricerche in cucina.
    • I redattori della guida “SLOW WINE” hanno proposto degustazioni di vini dell’Alto Tevere Umbro, alle quali si è affiancata una piacevole chiacchierata a cura di Sergio Consigli, presidente di Slow Food Umbria, sui temi della cucina tipica tra narrazione moderna, spesso falsata dalle dilaganti mode in campo alimentare e realtà storica.

    Questo breve resoconto di quanto svoltosi durante il piacevole pomeriggio di domenica 30 settembre da solo non riesce però a rendere giustizia all’impegno e alla volontà di fare comunità di tutti quanti interessati affinché tale manifestazione potesse in qualche modo “premiare” il visitatore, “cittadino temporaneo” di questo piccolo borgo dell’Alta Valtiberina, in termini di bellezza e qualità.

    A questo punto è utile domandarsi: cosa significa “fare comunità”?

    Secondo il vocabolario, il termine “comunità” ha (tra i tanti proposti) il seguente significato:
    Insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni: la c. nazionale, cittadina; agire nell'interesse della c.; c. umana, la società degli uomini, il consorzio umano; c. di affetti, la famiglia.

    Un vocabolario non può che dire il vero, ma quando alla parola “comunità” si aggiunge un verbo molto particolare, “fare”, dall’unione dei lemmi si crea qualcosa che ha una connotazione ben precisa e non solo a livello di analisi logica del periodo: FARE COMUNITÀ ha un significato ampio, ma anche ben definito: significa voglia di stare insieme, di mettersi in gioco per realizzare qualcosa di bello che possa essere speso per creare un circolo virtuoso del quale tutti possano beneficiare: residenti di una comunità e non solo.

    Per fare sì che eventi e manifestazioni, come quella svoltasi domenica 30 settembre, possano avere luogo è necessaria la volontà di unirsi, di rendere viva e attiva la comunità, secondo lo spirito proposto da Borghi Autentici che punta a mettere in risalto una struttura sì bella, ma vuota, bensì il lato umano, reale, vivo delle cose che ancora anima le strutture suddette (Palazzo Bourbon del Monte non fa eccezione) e che in nessun modo deve essere messo in secondo piano, né lasciato morire.

    Doverosi ringraziamenti vanno dunque tributati a chi ha speso mezzi, tempo ed energie per la realizzazione e la riuscita dell’evento: i membri del comitato della Comunità Ospitale di Monte Santa Maria Tiberina Iris, Carmela e Michele che si sono adoperati lungamente e –è proprio il caso di dirlo– strenuamente per l’allestimento degli ambienti interni al Palazzo e lungo le vie del borgo; Luigi e Rita, impagabili residenti del borgo che si sono resi disponibili a mettere in gioco le proprie abilità per dare una mano sempre gradita; la ditta GRIFA srl che ha generosamente fornito i materiali per l’allestimento e il comune di Monte Santa Maria Tiberina, per il continuo supporto a tutte le attività che fanno rivivere il territorio.

    Un ringraziamento finale a tutti i partecipanti alla manifestazione, spettatori autentici lungo le vie del borgo autentico di Monte Santa Maria Tiberina, con la speranza che questo senso di “fare comunità” sia arrivato anche a loro.

    Il tutor dell'ospite
    Diego Brillini