Racconta

  • Gli antichi sapori del Marchesato

    01/10/2016

    Tante sono le iniziative che animano il borgo, da quella della Porchetta, in Agosto, alla Festa d’Autunno, tenuta in Ottobre, l’evento principale del territorio dedicato ai prodotti del sottobosco, come porcini, tartufi e il marrone di Monte Santa Maria Tiberina .
    Ma non è solo Monte Santa Maria Tiberina ad offrire ai visitatori le sue prelibatezze: ognuna delle principali frazioni del territorio comunale ha infatti la sua sagra, ognuna delle quali legata ad una peculiare tipicità gastronomica, come il rosticcino di pecora a Gioiello (Luglio), la ciaccia sul panaro a Lippiano (Agosto) e il cinghiale, vero re dei boschi locali, a Marcignano (Settembre).
     
    Le specialità enogastronomiche che potrete apprezzare in questo angolo d’Umbria non finiscono qui: la cucina locale saprà tentare il vostro palato con piatti semplici e sfiziosi, frutto di una secolare tradizione contadina, i cui principali ingredienti sono verdure, carne da allevamenti locali e cacciagione. Tra i prodotti assolutamente da assaggiare vi sono il brustichino, ossia la tipica bruschetta con l’olio novello e la ciaccia sul panaro una focaccia non lievitata da farcire con verdure, salumi e formaggi locali. Altri piatti della tradizione sono anche gli gnocchi di patate al sugo d’oca, i cappelletti in brodo, il piccione arrosto, il mazzafegato e la porchetta di maiale, piatti serviti con contorni di erbe campestri selvatiche, lessate o passate in padella con olio e aglio.
    Non mancano certo i dolci (torte, crostate, ecc.), neppure quelli tradizionali, legati alle festività relisiose o meno, come le castagnole di carnevale, da mangiare coperte di miele (meglio se dei produttori locali) o bagnate nell’alchermes, la ceramilia (il dolce pasquale per eccellenza, riconoscibile dalla caratteristica copertura rosata d’alchermes glassata di zucchero) o le fave dei morti, dolcetti morbidi a base di pasta di mandorle preparati per la ricorrenza del 2 Novembre.
     
    Per concludere, non dimenticate di terminare il pasto con dell’ottimo Vin Santo affumicato dell’alta Valle del Tevere, un nettare vivissimo che con le sue note dolci e armoniose racconta a chi l’assapora un’antica storia ancora viva.